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Il porcetto

Il Porcetto sardo rappresenta probabilmente l’icona della gastronomia sarda. Nonostante la preparazione di questa prelibatezza appaia piuttosto semplice, è importante sottolineare quanto questa ricetta richieda esperienza e pazienza.

Il porcetto sardo è un maialino da latte, cioè allevato essenzialmente con un’alimentazione costituita dal latte materno con poche integrazioni. Il peso ideale oscilla tra i 4 kg (di circa 20 giorni) ed i 6 kg (di circa 40 giorni).

La carne a fine cottura risulta delicata morbida e gustosa, la cotenna croccante, considerata da molti la parte più prelibata. Il porcetto viene preparato fondamentalmente in due maniere. Il modo più tipico è allo spiedo, dove viene infilzato e posizionato diverse decine di centimetri dal fuoco o dalla brace a seconda del calore per poi farlo arrostire lentamente per un periodo che va dalle due alle tre ore e posizionando dapprima la parte interna avendo successivamente la pazienza di rigirarlo per ottenere un risultato di cottura omogenea. 

Per rendere più croccante la cotenna si può utilizzare del lardo che viene fatto sgocciolare sulla pelle dell’animale, che man mano diventa sempre più croccante e dorata.

Altro tipo di preparazione un po’ in disuso è la cottura sottoterra, dopo aver scavato una buca, infatti, vi si adagia la carne ricoperta da rami di mirto poi coperto dalle braci. La cottura è molto lenta, ma il prodotto avrà un gusto eccellente, ed un profumo unico.

Viene spesso servito a pezzi e su vassoi di sughero, inutile consigliare il suo consumo accompagnandolo con del buon vino Cannonau. 

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