(Foto da sardiniapost.it)
Sulla riva sinistra di quello che è il più grande il fiume sardo, il Tirso, in prossimità della sua foce sorge la città di Oristano. Incerta l’origine del suo nome: taluni l’attribuiscono alla parola “arista” (spiga), per la sua ricchezza dei terreni adatti alle colture, tal altri all’alterazione della parola “auristatmnum” e chi invece all’incontro della paola greca “oros” e stagno, di cui la fertile piana ne è ricca. Oppure probabilmente prese il nome dalla principessa Aristana che da Tharros vi si trasferì fondandone la colonia.
Da piccolo villaggio si trasformò in un centro importante quando nel 1070 fu eletta a capitale del Giudicato d’Arborea dopo che venne abbandonata l’ormai decaduta Tharros a causa delle incursioni saracene. Il nuovo centro abitato risultava infatti più protetto grazie alle barriere naturali come gli stagni di Santa Giusta e la biforcazione del fiume Tirso che passano uno a nord ed uno a sud della città. Durante il medioevo furono numerose le guerre tra gli arborensi e gli altri regni sardi; tra il XIII e il XIV secolo le fortificazioni cittadine vennero migliorate innalzando di quindici metri le mura cittadine e costruendo circa 28 torri.
Venne acquisito dagli Aragonesi nel 1420 che la trasformò in marchesato. Il titolo di marchese d’Oristano appartiene ancora oggi al Re di Spagna.
Come il resto dell’isola dal 1720 passò in mano ai Savoia.