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Filindeu

Tra i vari tipi di pasta della tradizione culinaria della Sardegna, Su Filindeu è tra quelli che la caratterizzano. Tipica di Nuoro, il nome pare venga interpretato come “Fili di Dio”. E’ un piatto difficile da trovare anche nei ristoranti tradizionali, ma che è possibile degustare durante i festeggiamenti di San Francesco di Lula. Infatti questa minestra viene offerta dai priori della festa ai pellegrini giunti, dopo aver percorso 32 chilometri a piedi, nella chiesa campestre durante la notte. Una tradizione che si ripete da circa 300 anni, una ricetta tramandata di generazione in generazione e rimasta immutata fino ad oggi.

La sua rarità è dovuta alla tecnica con la quale viene preparata. Solo poche donne la conoscono e ricorda la tecnica cinese per fare gli spaghetti.

Il composto, ottenuto con un impasto a base di semola di grano duro, viene tirato fra le mani bagnate con molta acqua salata, ripiegato in due, poi in quattro e cosi via sino ad un totale di 256 fili sottili, depositati in tre strati diagonali su una canestra circolare di settanta centimetri circa di diametro che viene poi esposta al sole, fin quando la pasta non diventa dura e si stacca dal fondo. Si presenta come un tessuto a trama sottile e trasparente. Viene cotto solitamente nel brodo di pecora e condito con del formaggio pecorino sardo grattugiato.


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