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Laconi

Laconi è un grazioso borgo della Provincia di Oristano di 1850 abitanti, al confine tra la Barbagia e il Sud Sardegna, nella regione storica del Sarcidano. Laconi è un prezioso gioiello incastonato al centro dell’isola, caratterizzato da natura, archeologia, tradizioni e devozione, accoglienza estrema e per questi motivi, ha ricevuto l’importante riconoscimento della bandiera arancione da parte del Touring Club, come tra i borghi più belli d’Italia.

La fama del borgo è strettamente legata alla storica presenza degli Aymerich, famiglia di nobili e antichissime origini iberiche, stabilitasi in Sardegna all’inizio del  XIV secolo e proprietaria di una grande quantità di feudi, tra i quali, appunto, il marchesato di Laconi.

A questa famiglia si devono la realizzazione del Castello e il Parco Aymerich (una vera oasi di pace e ristoro, interamente immersa nella natura) e del Palazzo ottocentesco, oggi sede del Museo della Statuaria Preistorica.

La fama del borgo è legata anche, seppur recentemente, alla presenza di Sant’Ignazio, originario di Laconi e morto nel 1781, la cui casa e museo si trovano al centro del paese.

Parco Aymerich. Foto di Roberta Carboni

Cosa vedere a Laconi: il centro storico e il Museo della Statuaria Preistorica

Laconi custodisce un patrimonio culturale le cui testimonianze sono collocate tra il centro storico – raggruppato in modo particolare attorno al Parco Aymerich e la chiesa di Sant’Ambrogio e Sant’Ignazio – e l’area archeologica di Perda Iddocca, dalla quale si sono rinvenuti numerosi menhir, attualmente custoditi all’interno del Museo della Statuaria Preistorica.

Casa natale e museo a Sant’Ignazio da Laconi. Foto di sardegnacultura.it

È stato eseguito un ottimo recupero architettonico, a partire dalle strette viuzze e le casette in pietra che dal Parco Aymerich discendono verso valle, particolarmente apprezzabile nella casa natale e nel museo dedicati a Sant’Ignazio da Laconi. All’esterno, si possono osservare una serie di immagini che raccontano la vita del frate cappuccino. L’interno, diviso in quattro sezioni, custodisce un reliquiario in argento portante un osso della mano di Ignazio, la corona del rosario dal quale il santo mai si separava, il suo bastone e un suo sandalo, i documenti originali della causa di canonizzazione, una tela del 1781 raffigurante il ritratto del volto del santo.

Il museo custodisce inoltre argenteria sacra del XVI e XVII secolo, paramenti del XVI secolo, arredi sacri, reliquiari ed ex voto, due oli su tela del Seicento, una serie di statue. Nelle altre sezioni del museo si trovano anche diversi monili e reperti in terracotta di epoca romana e precristiana, una raccolta numismatica, oggetti portati da Sant’Ignazio dalle missioni in Africa e Australia.

Palazzo Aymerich. Foto di Nicola Castangia – visitlaconi.it

Dal museo dedicato a Sant’Ignazio da Laconi si raggiunge con facilità il Palazzo Aymerich, ultima dimora dei marchesi di Laconi, progettato nell’Ottocento dall’architetto Gaetano Cima. Costruito in perfetto stile neoclassico, si estende su tre livelli cadenzato da numerose finestre ed eleganti balconcini. Le grandi stanze del palazzo sono abbellite da pregiate carte da parati.

Interno di una sala del Menhir Museum – Museo della Statuaria Preistorica in Sardegna. Foto del museo medesimo.

Il percorso museale, realizzato con testimonianze di pregevole interesse scientifico, si sviluppa attualmente in 11 sale distribuite tra il piano terra ed il secondo piano: dieci sale sono dedicate ai menhir ed alla grande statuaria antropomorfa preistorica della Sardegna centro-meridionale (areali del Sarcidano, Grighine e Mandrolisai), l’undicesima, “la galleria”, affacciata sulla grande corte interna, ospita invece reperti di cultura materiale rinvenuti in contesti funerari megalitici laconesi.

Da rilevare sono anche le chiese di san Giovanni Battista, con sculture lignee a sostegno del tetto, e di sant’Antonio abate, in onore del quale si accendono a Gennaio i tradizionali fuochi, accompagnati dalla sagra dei dolci tipici.


Aree verdi e parchi

Tra le aree verdi del borgo di Laconi, senza dubbio il Parco Aymerich è quella più incantevole. A volerne ardentemente la realizzazione fu la nobile famiglia Aymerich, marchesi dell’omonimo paesino del Sarcidano dal XVII secolo e feudatari tra i più potenti della Sardegna fin dal XIV secolo. Quello degli Aymerich risulta essere il più grande parco urbano della Sardegna che attualmente misura 24 ettari e conserva piante ed essenze esotiche come il Cedro del Libano e il Cedro dell’Hymalaia che convivono felicemente con le specie endemiche locali come lecci, querce, ecc. In aggiunta alla messa a dimora di alberi e specie esotiche, il parco fu arricchito con ruscelli e laghetti, rendendolo, pertanto, un parco da vivere tutto l’anno, in modo particolare in estate, grazie alla presenza dell’acqua e la frescura dovuta all’ombra delle piante che lo rendono un’oasi di ristoro e di assoluta tranquillità.

Visibili e ancora molto ben conservate sono le tante grotte naturali, in parte nascoste dalla vegetazione lussureggiante e utilizzate come rifugio durante i bombardamenti del 1943. Furono proprio gli Aymerich ad aprire il parco perché potesse essere utilizzato come rifugio per gli sfollati cagliaritani.

L’acqua è l’elemento vitalizzante del parco, immerso nel quasi totale silenzio della natura crea rivoli, laghetti e cascate, favorendo a caratterizzare il parco con un’atmosfera da fiaba e fuori dal tempo.

Immersi nello scenario naturalistico del Parco, insistono ancora oggi i ruderi del Castello, di proprietà della famiglia Aymerich dal XV secolo, ma risalente all’XI secolo.

Ruderi del Castello Aymerich. Foto di Roberta Carboni.

A nord del paese sorge la foresta demaniale di Funtanamela, un’oasi faunistica di oltre mille ettari di bosco e macchia mediterranea, nella quale vivono dozzine di cavallini del Sarcidano, allevati allo stato brado.


Cosa mangiare a Laconi e le sue eccellenze gastronomiche

A Laconi è possibile gustare un dolce molto popolare in tutto il Sarcidano e nella Marmilla: “su pappài biàncu”, parente del siciliano biancomangiare. Bianco e soffice, è in buona sostanza una crema di latte con zucchero, o di riso, sapa, scorza di limone, acqua di fiori d’arancio e biscotti: una vera delizia per il palato.

Un altro dolce tipico sardo, diffuso in tutta la Sardegna, è il “pan’e saba”, tradizionalmente preparato in occasione della Festa di Ognissanti e per la commemorazione dei defunti, tra la fine del mese di Ottobre e tutto Novembre, ma oramai esteso a tutte le festività. Si tratta di un pane cotto in forno ed impastato con sapa – mosto cotto – , uva passa, noci, mandorle, scorza d’arancia, cannella ed arricchito con una glassa realizzata con la stessa sapa e confettini di zucchero multicolore.

Laconi, inoltre, recentemente è diventata la patria sarda del tartufo, che in questa zona si è imposto come una nuova e notevole tipicità locale. Si trovano tre varietà di tartufi: lo “scorzone”, tartufo nero che si trova tra Maggio e Agosto nei boschi di querce, faggi, pioppi, noccioli e pini; il “bianchetto”, tra Gennaio e Aprile, esternamente simile al pregiato tartufo bianco; e infine il raro tartufo nero invernale, che si raccoglie da Gennaio a Marzo. La fama del tartufo sardo è stata immediata, la riprova sono i visitatori che accorrono in giugno a Làconi per la Sagra del tartufo di Sardegna, che si svolge ormai dal 2009. Questo successo è attestato anche dai menù dei ristoratori del posto, che ormai propongono: malloreddus alla crema di tartufo o porchettone in umido con tartufo.

Si trova a Laconi, infine, anche la prima azienda sarda che trasforma il tartufo, ottenendo nel laboratorio della borgata di Santa Sofia una trentina di prodotti, iniziando dal pecorino con il tartufo e sino alle fave, alle melanzane e altri ortaggi insaporiti con l’oro nero.


Gli eventi e le tradizioni principali di Laconi

Laconi si distingue in modo particolare per due importanti eventi: la festa di Sant’Ignazio e la manifestazione “Ocraxus”.

La festa di Sant’Ignazio si celebra il 30 Agosto ed essendo molto sentita, richiama a Laconi migliaia di visitatori da ogni parte della Sardegna. I festeggiamenti vengono aperti dalla processione con le reliquie del Santo, provenienti dalla chiesa di Sant’Ignazio a Cagliari, alla quale partecipano migliaia di fedeli, preceduti da cavalieri in costume e da numerosi gruppi folcloristici e confraternite provenienti da varie località dell’Isola. La notte è riservata alle manifestazioni culturali e ricreative: musica e spettacoli dal vivo, teatro e serate di folklore sardo, nazionale ed internazionale. In numerose parti del borgo vengono allestite mostre di pittura, scultura e fotografia, una mostra mercato dei prodotti agroalimentari ed artigianali del territorio e altre iniziative volte alla promozione turistica, con visite guidate ai siti archeologici più importanti.

“Ocraxus”, invece, si celebra a Settembre e è articolata in due giornate dove si rivive l’atmosfera del passato tra costumi, balli, antichi mestieri, rievocazioni storiche e prodotti locali. Attraversando le vie del centro storico guidati dai fuochi rionali, si possono scoprire ville, dimore storiche e vecchie abitazioni, visitare mostre di carattere storico e naturalistico, il museo delle statue menhir, il museo di sant’Ignazio insieme alla sua casa natale, il parco ed il giardino segreto degli Aymerich.


Shopping a Laconi

Lo shopping a Laconi è legato soprattutto a quello dei prodotti tipici locali: dall’artigianato all’enogastronomia, sono diverse le realtà artigianali attive nel paese e nei dintorni. Si possono trovare aziende che producono tartufi di cioccolato, realizzati con cioccolato al latte e liquore di Mirto e con cioccolato fondente e liquore di Timo montano; oppure aziende che producono liquori con metodi e tecniche tradizionali, usando solo erbe e bacche del territorio, come il liquore: di Mirto, di Timo Herba-Barona, di Ginepro, di Finocchio selvatico e l’Amaro di Elicriso. Una menzione speciale va all’antica oreficeria, che anche a Laconi si esprime nella cura e nella valorizzazione del gioiello sardo, dalla lavorazione in filigrana alla lavorazione delle pietre preziose.

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