A quasi 600 metri d’altezza, in una stretta e lunga valle dove scorre il Riu Molinu, si adagia il piccolo centro di Nughedu San Nicolò. L’origine del nome deriva dal latino “Nucetum” e fa riferimento ai boschi di noci, presenti un tempo in quantità nel territorio.
La specificità dovuta alla seconda parte del nome scaturì dal bisogno di distinguere il paese dall’abitato di Nughedu Santa Vittoria, nella provincia di Oristano.
I suoi albori risalgono a un periodo imprecisato del Medioevo; fu di proprietà della curatoria omonima del Giudicato di Torres e passò nel 1200 sotto il dominio del Giudicato d’Arborea, entrando infine a far parte del Regno Catalano-Aragonese. Ai primi dell’800, grazie al passaggio della strada che univa Bono con Ozieri, collegando dunque Sassari con Nuoro, godette di una certa importanza che svanì con l’urbanizzazione della vicina Ozieri che ebbe la meglio sul paese per via dei collegamenti più efficienti con gli altri comuni.
Le sue vicende furono connesse sino al 1843 alla Signoria di Oliva.
COSE DA VEDERE
Il suo territorio presenta testimonianze prenuragiche e nuragiche di notevole importanza.
Oltre 20 le Domus de Janas ben conservate e visitabili. Importanti i siti “Domu ‘e pudda”, “Su Canale”, “Pianu Edras” e “S’istria”. Al loro esterno furono rinvenuti numerosi reperti attribuiti alla Cultura di Ozieri.
Dolmen e Menhir si trovano in zone più elevate e distinte dalle Domus. Interessanti quelli rinvenuti in località “Su Pedrighinosu”, “Su Crabu Fighu” e “S’Istria”. Di età nuragica troviamo pozzi, tombe dei giganti e ben 11 nuraghi. In una proprietà privata si erge il Nuraghe Mannu con la tholos praticamente integra, alta all’incirca 6 metri.
Nella località denominata Monte Sa Mela trovate la grotta “Sa Conca ‘e S’Abba”, seppur piccola ha un interesse naturalistico rilevante per il fatto che al suo interno ospita un’importante colonia di pipistrelli, quando questi si trovano in letargo. Si raggiunge uscendo da Nughedu San Nicolò, percorrendo la strada in direzione Bultei-Bono.
Il paese ha una struttura ad anfiteatro ed è visitabile in un paio d’ore, con una passeggiata in totale relax per scoprire le sue piccole caratteristiche.
Il centro sociale è la piazza centrale, chiamata Piazza del Popolo o Piazza Marconi sulla quale si affacciano gli edifici più significativi in una varietà di stili architettonici. Qui troverete l’edificio del Comune con la facciata dal gusto tardo liberty. Appena più avanti si trova il tributo scultoreo ai caduti, realizzato dallo scultore Mario Cau con differenti tipi di pietre sarde, composto da tre monoliti: due stele tipiche delle tombe dei giganti e un menhir con delle incisioni con al centro della scena un altare sacrificale in granito. Sulla sinistra, accasciato e morente troviamo il milite, mentre sulla destra una madre che stringe il suo bambino per il mancato rientro del padre. Proseguendo sulla piazza incontrerete la fontana del 1880, omaggio del paese alla sacralità dell’acqua.
Dietro al monumento ai caduti vi è la chiesa principale di San Nicola, all’interno di essa vi è custodito un murale del pittore Aligi Sassu dove si possono riconoscere tra i personaggi rappresentati Nikita Krusciov e Silvana Mangano (nota attrice del cinema italiano).