Italiano English

Borutta

Borutta: un gioiello medievale nel cuore del Meilogu, tra storia, fede e antiche tradizioni

Borutta è un piccolo borgo del Meilogu, nel cuore della Sardegna settentrionale, noto per l’imponente Abbazia di San Pietro di Sorres, i suoi silenzi carichi di spiritualità e le tradizioni contadine come la Festa de su Brou. Se ti chiedi cosa vedere a Borutta, preparati a un viaggio nel tempo tra storia, natura e fede.

✅ Origini e significato del nome

Le radici di Borutta affondano nel Neolitico recente, come testimoniano i reperti rinvenuti nella vicina Grotta di Ulàri, abitata fin dal 3500 a.C. In epoca medievale, il villaggio era conosciuto come Gruta, termine latino che significa “grotta”, probabilmente in riferimento alla presenza della grotta stessa. Con il tempo, il nome si trasformò in Borutta, forse per un semplice scambio fonetico delle consonanti iniziali.

✅ Un borgo dalle origini nobili: la Bastida di Sorres

Borutta non è un semplice paese, è un presidio di memoria. La sua identità affonda le radici in un Medioevo movimentato, durante il quale divenne scenario della costruzione della Bastida di Sorres: una fortificazione eretta nel XIV secolo dagli Aragonesi accanto alla cattedrale di San Pietro, per presidiare il territorio conteso durante la guerra con i giudicati sardi.

Oggi la Bastida non esiste più fisicamente, ma continua a vivere nei racconti, negli studi storici e nelle suggestive rievocazioni locali. Le più recenti indagini archeologiche e documentarie, tra cui quelle promosse dal Dipartimento di Storia dell’Università di Sassari e le fonti archivistiche catalano-aragonesi, permettono di localizzare con buona precisione la sua posizione nei pressi della stessa abbazia di San Pietro di Sorres. In particolare, si ipotizza che sorgesse sul poggio a nord-est del monastero, in una posizione strategica che dominava la valle e la viabilità medievale. Questa cittadella fortificata fu teatro di aspri conflitti e divenne uno dei simboli della resistenza dei giudicati sardi contro la conquista aragonese, prima di essere distrutta nel 1334.

Chiesa di S. Pietro di Sorres e rovine della Canonica 1907, da Storia dell’arte in Sardegna dall’XI al XIV secolo di Dionigi Scano

✅ Borutta e San Pietro di Sorres: un legame indissolubile tra fede, storia e identità

A poca distanza dal borgo si erge maestosa la Basilica di San Pietro di Sorres, uno dei più straordinari esempi di architettura romanico-pisana in Sardegna. La sua costruzione, che ha segnato profondamente la storia di Borutta, si deve alla figura del Beato Goffredo da Meleduno, monaco cistercense francese e vescovo di Sorres dal 1171 al 1178. Fu lui a promuovere la costruzione della basilica romanica di San Pietro di Sorres, oggi simbolo spirituale e architettonico del territorio, che si concluse nella prima metà del XIII secolo. La sua tomba, collocata nella navata sinistra della basilica, è tutt’oggi meta di pellegrinaggio e devozione, ornata da un sarcofago scolpito con la sua effigie.
Il suo lascito va oltre l’opera materiale: ha contribuito a forgiare l’identità di Borutta, trasformandolo in un luogo di memoria, fede e rinascita.

Veduta aerea dell’Abbazia Benedettina di San Pietro di Sorres e il monastero benedettino. Immagine tratta dal sito del Comune di Borutta.

✅ San Pietro di Sorres: spiritualità, arte e rinascita

Dopo secoli di abbandono in seguito alla soppressione della Diocesi di Sorres avvenuta nel 1503, per essere accorpata a quella di Sassari, nel 1950 la basilica e l’attiguo ex episcopio furono affidati ai monaci benedettini di Parma, grazie all’intervento dell’arcivescovo di Sassari, Mons. Arcangelo Mazzotti, e della sindaca di Borutta, Ninetta Bartoli. Quest’ultima, eletta nel 1946 come prima donna sindaca d’Italia, si impegnò attivamente per il restauro del complesso monastico, investendo anche fondi personali. Nel 1955, una comunità di monaci benedettini si insediò nel monastero, riportando vita spirituale e culturale al sito.

Oggi, con l’arrivo di una nuova generazione di monaci vietnamiti, questo legame si è rinsaldato in chiave contemporanea. I nuovi religiosi, pur provenendo da una cultura lontana, si sono profondamente integrati nella comunità boruttese, dando prova che la fede, l’ospitalità e la condivisione sono linguaggi universali.

Ogni visita a Borutta, dunque, è anche un viaggio verso Sorres: un incontro con la pietra e lo spirito, con la storia e il silenzio. Un luogo che accoglie, parla al cuore e testimonia quanto un piccolo borgo possa contenere una grande eredità.

✅ Festa de su Brou: un rituale arcaico tra agricoltura e spiritualità

A Borutta si celebra una delle feste più significative della Sardegna centrale: la Festa de su Brou, rito comunitario di origine antica, rinato nel 2012. Legata originariamente al tempo liturgico del Corpus Domini, la festa prevedeva la distribuzione di un brodo di carne – di Vitella – da parte del vescovo di Sorres, come gesto propiziatorio per il raccolto, unendo nutrimento e benedizione.

Celebrata un tempo durante l’Ottava del Corpus Domini, la festa era un momento di forte valore simbolico e comunitario, in cui un pasto semplice – a base di carne tenera, verdure e pane locale – rappresentava unità tra fedeli, terra e cielo.

La festa de su Brou – 2024. Immagine tratta da sito del Comune di Borutta.

✅ Cosa vedere a Borutta: arte, fede e memoria

  • Abbazia di San Pietro di Sorres: capolavoro del romanico pisano del XII secolo, incastonato in un paesaggio mozzafiato. Ospita una comunità benedettina che ne cura anche la visita e le attività culturali. Annessa al monastero è presente una foresteria: ambienti dedicati all’ospitalità tipica della tradizione benedettina. L’ospitalità comprende, il pernottamento in mezza pensione o in pensione completa o il solo servizio di pranzo, nel caso che l’ospite decida di sostare per un’intera giornata in Monastero.

    È possibile alloggiare nella foresteria del Monastero tutto l’anno.

  • Museo del Monachesimo Sardo: il percorso museale è articolato su due piani e suddiviso in diverse sezioni che illustrano la storia del sito di Sorres dalle prime fasi di evangelizzazione fino ai giorni nostri. All’interno, è possibile ammirare opere d’arte religiosa di varie epoche, una raccolta numismatica di notevole interesse e numerosi manufatti architettonici provenienti dall’antico episcopio e dai restauri della chiesa cattedrale avvenuti alla fine del XIX secolo.

    ✔️ Orari di Apertura e Visite:

    Attualmente, il museo non dispone di orari di apertura regolari e le visite sono generalmente organizzate in occasione di eventi speciali o su prenotazione. Per informazioni dettagliate, è utile consultare il sito ufficiale del Comune di Borutta.

  • Centro storico di Borutta: con le sue case in trachite, è perfetto per una passeggiata tra architettura rurale, fontane storiche e angoli nascosti, murales vivaci che raccontano la vita contadina.

    Fontana Cantaru. Immagine tratta da turismo.comune.borutta.ss.it
  • Grotta di Ulàri: situata sul versante sottostante la chiesa romanica di San Pietro di Sorres, proprio di fronte all’abitato di Borutta, la grotta si apre in un affioramento calcareo risalente al Miocene, tra i 7 e i 12 milioni di anni fa.

    ✔️ La grotta accoglie i visitatori con due ingressi che conducono a una galleria principale lunga circa 190 metri, in lieve salita, e a diversi rami secondari che ne portano l’estensione complessiva a oltre 350 metri. Ma il vero tesoro della Grotta di Ulàri è la vita segreta che custodisce: al suo interno abitano e si riproducono ben cinque diverse specie di pipistrelli, rendendola un ecosistema prezioso e protetto. Proprio per la sua ricchezza naturalistica, la cavità è stata riconosciuta come Sito di Interesse Comunitario (S.I.C.) e oggi l’accesso è regolato da una cancellata, per proteggere questo straordinario habitat e garantirne la conservazione. Un luogo sospeso tra geologia, natura e mistero, che racconta la Sardegna più nascosta e autentica.

✅ Eventi di rilievo e da non perdere assolutamente

  • Festa de su Brou: simbolo di condivisione e auspicio – Da fine maggio a metà di giugno.
    Dopo un lungo periodo di oblio, la festa è stata ripresa nel 2012 grazie all’iniziativa dell’amministrazione comunale e delle comunità religiose locali. La Festa de su Brou, secondo la tradizione boruttese, si tiene tra l’Ascensione e la Pentecoste, ovvero la domenica compresa tra queste due ricorrenze e quindi tra la fine di maggio e la metà di giugno, a seconda della data della Pasqua.

    ✔️ Svolgimento della festa:
    La celebrazione inizia con la processione del Santissimo Sacramento, che parte dalla Chiesa di Santa Maria Maddalena nel centro di Borutta. Il corteo, accompagnato da cavalieri, confraternite, gruppi folk e fedeli, si dirige verso la Basilica di San Pietro di Sorres.
    Giunti alla Basilica, si celebrano i Vespri solenni seguiti dalla Santa Messa, presieduta dall’Abate del Monastero Benedettino di San Pietro di Sorres e concelebrata insieme al Parroco di Borutta, ai sacerdoti della Forania di Sorres e alla presenza di tutta la comunità monastica dell’abbazia.
    Al termine delle celebrazioni religiose, i partecipanti fanno ritorno in paese, dove viene offerto a tutti il tradizionale brodo di carne (su brou), preparato secondo l’antica usanza con le carni di una vitella, come gesto di condivisione e comunità.

  • La Bastida di Sorres: una rievocazione storica di una battaglia – Data: variabile (solitamente ad agosto).
    Sul colle di San Pietro di Sorres, tra le pietre antiche e il silenzio dei boschi, prende vita La Bastida, una straordinaria rievocazione storica che riporta i visitatori al 1334, anno in cui i Doria tentarono di riconquistare la fortezza di Sorres caduta in mano agli Aragonesi. A guidare lo scontro, fedelmente ricostruito da figuranti in armatura, è Brancaleone Doria.

    L’accampamento medievale si anima di botteghe, armi forgiate sul momento, tessuti colorati naturalmente, spettacoli di saltimbanchi e musici, danze cortigiane e il volo maestoso dei rapaci, guidati dal falconiere. I visitatori possono assistere alla vestizione di un cavaliere, al processo pubblico di un reo confesso e immergersi nei suoni, nei profumi e nei mestieri del Trecento.

    L’esperienza si completa con visite guidate alla grotta di Sa Rocca Ulàri, rifugio della più grande colonia di pipistrelli della Sardegna, alla biblioteca del monastero – scrigno di oltre 60.000 volumi – e al Museo della Cattedrale di Sorres. Un vero viaggio nel tempo, tra storia, leggenda e magia medievale.

    La rievocazione della Bastida di Sorres, solitamente viene organizzata nel mese di agosto, ma le date possono variare di anno in anno.

    La Bastida di Sorres – Ricostruzione della battaglia. Immagine di Antonio Casu.

✅ Calendario Annuale delle Feste e Manifestazioni a Borutta

✔️ Marzo

  • Binos in Beranu

    Data: marzo

    Descrizione: Manifestazione enogastronomica che celebra il vino e i sapori autentici della Sardegna, con degustazioni di eccellenze locali in un’atmosfera conviviale e festosa.

✔️ Maggio

  • Festa della Beata Vergine di Pompei

    Data: 8 maggio

    Descrizione: Celebrazione religiosa in onore della Beata Vergine di Pompei, con funzioni liturgiche e momenti di devozione comunitaria.

✔️ Giugno

  • Festa de su Brou (Festa dell’Ottava del Corpus Domini)

    Data: tra la domenica dell’Ascensione e quella della Pentecoste (legata strettamente alla data della Pasqua)

  • Festa di San Pietro di Sorres

    Data: 29 giugno

    Descrizione: Celebrazione del patrono con processione in costume e a cavallo dalla parrocchia di Borutta fino all’omonimo monastero, accompagnata da eventi religiosi e folkloristici.

✔️ Luglio

  • Festa di Santa Maria Maddalena

    Data: 22 luglio

    Descrizione: Festa patronale con celebrazioni religiose, processioni e momenti di aggregazione comunitaria.

✔️ Agosto – o altro mese

  • Rievocazione storica della battaglia alla Bastida di Sorres
    Data: variabile

✔️ Settembre

  • Festa della Madonna di Cea

    Data: 8 settembre

    Descrizione: Celebrazione religiosa presso il santuario rurale immerso nella natura, con momenti di raccoglimento spirituale e incontro tra generazioni.

✔️ Queste manifestazioni offrono un’opportunità unica per immergersi nella cultura, nella storia e nelle tradizioni di Borutta, rendendolo una meta ideale per chi desidera scoprire l’autenticità della Sardegna.


✅ Artigianato Tradizionale a Borutta

Borutta, pur essendo un piccolo borgo del Meilogu, conserva una profonda tradizione artigianale che riflette la cultura e la storia della Sardegna.

✔️ Tessitura e Abbigliamento Tradizionale

  • La tessitura è una delle arti più radicate nella cultura sarda. Sebbene non vi siano produzioni uniche esclusivamente attribuite a Borutta, il paese partecipa alla tradizione regionale nella produzione di tessuti come l’orbace, un panno di lana infeltrito utilizzato per confezionare abiti tradizionali maschili, come “sa berrita” e “is ragas”.

✔️ Murales e Rappresentazioni Artigianali

  • Il centro storico di Borutta è stato recentemente arricchito da murales che raffigurano scene di vita quotidiana e antichi mestieri, come le donne che filano la lana. Queste rappresentazioni non solo abbelliscono il paese, ma testimoniano l’importanza delle arti manuali nella storia locale.

✅ Tradizione Enogastronomica di Borutta

La cucina di Borutta è un’espressione autentica della tradizione sarda, con piatti e dolci che raccontano storie di comunità e cultura.

✔️ Piatti Tipici

  • Su Pane Untinadu: Questo piatto tradizionale consiste in pane posizionato nel camino sotto uno spiedo su cui arrostiscono pezzi di lardo e salsiccia. Il pane si impregna delle gocce di cottura, acquisendo un sapore ricco e intenso. È una specialità locale che rappresenta la semplicità e la genuinità della cucina di Borutta.

    Sebbene le fonti non specifichino esattamente il tipo di pane utilizzato, è plausibile che si tratti di un pane tradizionale del Logudoro, come il “pane ‘e poddine” (o pane di Ozieri) che significa “pane delle comari”: caratterizzato da una forma piatta, rotonda e dalla consistenza morbida e resistente, ideale per essere scaldato e impregnato dei sapori della cottura.

✔️ Dolci Tradizionali

A livello familiare, a Borutta si preparano diversi dolci tipici sardi, tra cui:

  • Pabassinos: Dolci a base di uva passa, noci e mandorle.

  • Tericas: Biscotti tradizionali, spesso aromatizzati con anice.

  • Casadinas: Dolci ripieni di formaggio fresco e scorza di limone.

  • Anicinos: Biscotti all’anice, fragranti e leggeri.

  • Galletinas: Biscotti semplici, ideali per accompagnare il caffè.

  • Pabassinos Moddhes: Una variante dei pabassinos, con ingredienti e preparazioni specifiche della zona.

Inoltre, si preparano pani speciali come:

  • Cozulas de Berdas: Pane tradizionale, spesso decorato e preparato per occasioni speciali.

  • Cozulas de Regotu: Pane arricchito con ricotta, dal sapore delicato e unico.


Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Maddalena. Immagine di Gianni Careddu.

✅ Perché visitare Borutta

Scegliere Borutta significa immergersi in un angolo autentico della Sardegna più antica, dove ogni pietra racconta una storia. Che tu voglia esplorare le meraviglie dell’Abbazia di San Pietro di Sorres, dormire nella sua foresteria panoramica, o partecipare a eventi come la Festa de su Brou e la rievocazione storica della battaglia alla Bastida di Sorres, questo borgo saprà regalarti emozioni vere, lente e profonde.


✅ Bibliografia e sitografia per approfondimenti

  • Rassu, G. (1994). San Pietro di Sorres. La rinascita di un’abbazia. Soter Editrice.
  • Cabiddu, M. (2022). Sorres e i monaci. Sardegna Cultura.
  • Archivio storico della Curia di Sassari.
  • Regione Autonoma della Sardegna – Sistema Informativo Regionale Ambientale e Territoriale.
  • I Borghi più belli d’Italia – Borutta.
  • Comune di Borutta – Sito ufficiale.
  • Visit Sardegna – Borutta.
  • Interviste e documentazione della Pro Loco Borutta (2023).
  • Articoli e comunicati stampa delle rievocazioni storiche 2019–2024.
  • Documenti su “Su Brou” e tradizione benedettina: Archivio Monastico di Sorres.
  • Enti Parco e speleologi regionali – dossier naturalistico su “Sa Rocca Ulari”.
  • [La cucina sarda – Antonella Speranza, Newton Compton Editori, 2018].
  • Sardegna Agricoltura – Pane di Ozieri (pane ‘e poddine).
  • Slow Food – Pane tradizionale sardo.
  • Portale della Regione Sardegna – Prodotti da forno tradizionali.
  • Archivio storico della Diocesi di Sassari.
  • Testimonianze orali raccolte dall’associazione culturale “Borutta Antiga”.
  • Ricerche etnografiche locali pubblicate su Sardegna Mediterranea (rivista regionale, numeri 2012-2023.
  • Calendario liturgico storico (cfr. vatican.va) e informazioni liturgiche del sito CEI chiesacattolica.it.
  • Interviste e articoli pubblicati su La Nuova Sardegna (edizioni Borutta, anni 2012, 2015, 2017, 2024).
  • turismo.comune.borutta.ss.it
0 0 voti
Valutazione
Iscriviti
Notificami
guest
0 Commenti
Oldest
Newest Most Voted
Feedbacks
Guarda tutti i commenti

Vuoi entrare a far parte del nostro portale?

Vuoi aggiungere la scheda della tua attività in sardegnacountry.eu? Mandaci la tua richiesta, cliccando sul pulsante sottostante.

0
Mi piacerebbe conoscere il tuo parere, si prega di commentare.x