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Sassari

SASSARI: TRA STORIA, CULTURA E BELLEZZE DA SCOPRIRE

Situata nel nord-ovest della Sardegna, Sassari è uno dei centri più importanti dell’isola sotto il profilo storico, culturale e artistico. L’origine del suo nome è incerta: i primi riferimenti documentati parlano di Thàthari e Sàssari, probabilmente legati alla natura sassosa del terreno piuttosto che a radici esotiche o orientali, come ipotizzato da teorie meno accreditate. Il nome attuale si è consolidato attorno al XV secolo.

✅ Le origini e lo sviluppo della città

Sassari si sarebbe sviluppata a partire dall’unione di diversi villaggi medievali sparsi nel territorio, in particolare nella zona di Bunnari, ricca di sorgenti d’acqua. I giudici di Torres, attratti dalla posizione strategica e dalle risorse del luogo, iniziarono a risiedervi e a fortificarla, facendo costruire un castello — il Castrum Sassaris — già citato in documenti del 1118.

La prima menzione certa di Sassari compare nel Condaghe di San Pietro di Silki (1131), in riferimento a un certo Jordi de Sassaro. Dal XII secolo, i giudici del Logudoro iniziarono a frequentarla regolarmente, ponendo le basi per una crescita costante.

Nei secoli successivi, Sassari divenne oggetto di contesa tra Pisa, Genova e i giudicati sardi. Dopo la vittoria genovese nella battaglia della Meloria (1284), la città si alleò con Genova, che ne assunse il controllo tramite un podestà e istituì un Consiglio Maggiore composto da cento cittadini.

✅ Sassari tra Aragonese e rivolte

Nel 1323 la città fu coinvolta nelle guerre contro l’invasione aragonese. Dopo una breve fase di autonomia e alleanze altalenanti, nel 1325 si ribellò al dominio spagnolo, ma la rivolta fu duramente repressa. Il passaggio definitivo sotto la Corona d’Aragona avvenne nel 1420. Nonostante tutto, Sassari continuò a esercitare un ruolo di rilievo nella vita politica e amministrativa dell’isola.

✅ Sviluppo urbano oltre le mura

Nel 1836 fu autorizzata l’espansione al di fuori delle mura medievali. Da quel momento iniziò una nuova fase di sviluppo urbano verso sud, che avrebbe dato forma alla Sassari moderna.


✔️ Cosa vedere e fare a Sassari

✅ Monte d’Accoddi

Lungo la SS131 “Carlo Felice” verso Porto Torres, al km 222,3, si trova l’area archeologica di Monte d’Accoddi, uno dei siti preistorici più misteriosi della Sardegna. Si tratta di un altare megalitico unico nel Mediterraneo, con sorprendenti somiglianze alle ziqqurat mesopotamiche.

Costruito in origine dalla cultura di Ozieri (fine IV millennio a.C.), fu trasformato tra il 2700 e il 2000 a.C. durante la fase culturale di Abealzu-Filigosa. Misura circa 75 metri di lunghezza (inclusa la rampa) e raggiunge un’altezza di 5,5 metri. Resti di capanne, focolari, offerte votive, pietre sacre e menhir testimoniano l’importanza cultuale del sito.

Area archeologica di Monte d’Accoddi

✅ Altri siti archeologici nei dintorni

  • Le necropoli di Su Crucifissu Mannu, Ponte Secco e Li Lioni.

  • Le Domus de Janas di Sant’Ambrogio, Su Jaiu, Spina Santa e Marinaru.

  • I dolmen e i menhir di Frades Muros.

Il centro storico: cuore nobile della città

Il centro storico di Sassari è un labirinto elegante di palazzi settecenteschi, chiese barocche e piazze monumentali.

  • Piazza d’Italia, una delle più grandi d’Italia, è circondata da edifici storici come il Palazzo della Provincia e Palazzo Giordano.

  • La Cattedrale di San Nicola (1725), con facciata barocca, custodisce statue dei Santi Turritani (Gianuario, Proto, Gavino) ed elementi gotico-catalani.

Cattedrale di San Nicola
  • Chiesa di Sant’Andrea, sede della confraternita del Santissimo Sacramento.

  • Chiesa di Santa Caterina, elegante esempio di architettura religiosa.

Tra le architetture civili spiccano:

  • Le Case gotiche catalane lungo corso Vittorio Emanuele.

  • Palazzo d’Usini (piazza Tola), sede della Biblioteca Comunale.

  • La Frumentaria, antico deposito del grano.

  • Palazzo Ducale, sede del Comune.

  • Teatro Civico e Palazzo Cugurra.

✅ La Fontana di Rosello: simbolo cittadino

Situata ai piedi dell’omonimo quartiere, la Fontana di Rosello fu costruita tra il XVI e il XVII secolo. Alimentava un acquedotto che riforniva Porto Torres. L’acqua sgorga da otto mascheroni e da statue che raffigurano le quattro stagioni. Il ponte fascista la sovrasta oggi, rendendola punto di partenza ideale per visitare il centro storico.

Fontana di Rosello

✅ Il Castello aragonese

Costruito nel 1330 da Alfonso IV d’Aragona, serviva a consolidare il dominio spagnolo sulla città. Aveva funzione esclusivamente militare. Fu demolito nel 1836 per ragioni urbanistiche: le sue pietre vennero riutilizzate in altri edifici. Resti del castello sono visibili nei sotterranei del Palazzo della Provincia e in piazza Castello.
Oggi resta pochissimo del castello originario: durante lavori di ristrutturazione urbana nel 2008-2011, furono scoperti i resti delle fondazioni, visibili nei sotterranei del Palazzo della Provincia e in parte in piazza Castello.

Antica stampa del Castello di Sassari

✅ Piazza Fiume

Originariamente Piazza Ospedale (1899), prende il nome attuale nel 1918 in omaggio alla vittoria nella Grande Guerra. La piazza ospita l’ex Ospedale Civile, oggi Biblioteca Universitaria con oltre 300.000 volumi. Il suo sottosuolo accoglie il più grande parcheggio di Sassari.


✅ Musei e cultura

  • Museo Archeologico Nazionale “G.A. Sanna”: imperdibile per conoscere la preistoria sarda.

  • Museo Diocesano e Masedu – Museo d’Arte Contemporanea.

  • Museo Sassari Arte (MUS’A) e Museo del Novecento: ospitano collezioni di Sironi, Biasi e altri artisti sardi del ‘900.


✅ Artigianato e sapori

Nel centro storico si trovano botteghe d’artigianato e negozi-laboratorio dove acquistare gioielli, tessuti e oggetti decorativi realizzati secondo tecniche antiche o reinterpretate in chiave moderna. Non mancano alimentari storici dove scoprire le eccellenze gastronomiche del territorio.


✅ Eventi da non perdere

  • La Faradda di li Candareri (14 agosto), cuore della Festha Manna.

    La Discesa dei Candelieri non è soltanto uno degli eventi folklorici più spettacolari di Sassari: è, prima di tutto, un rito votivo antichissimo, che affonda le sue radici nella fede popolare. La sua origine si lega a un momento cruciale della storia cittadina: una terribile epidemia di peste che colpì la città nel XVI secolo.

    Fu allora che i sassaresi fecero voto alla Madonna Assunta, promettendo di portare in processione grandi ceri votivi — i cosiddetti “candelieri” — ogni anno, alla vigilia della sua festa, il 14 agosto, se lei li avesse liberati dal flagello. Da quel giorno, la città rinnova ogni anno questo patto di fede e speranza, senza mai interrompere la tradizione, neppure nei momenti più drammatici.

    I candelieri, oggi, sono grandi strutture lignee a forma di candela votiva, alte circa 4 metri e dal peso che può superare i 300 kg. In origine sono spogli, con solo l’anima di legno visibile: si chiamano “candelieri nudi” e arrivano in questo stato nel luogo della vestizione, solitamente nei giorni che precedono il 14 agosto.

    Il momento più toccante della cerimonia è lo scioglimento del voto, che avviene entro la mezzanotte, presso la storica Chiesa di Santa Maria di Betlem, dove i candelieri — sorretti e accompagnati dalle loro “gremiate” (le antiche corporazioni artigiane) — vengono fatti “ballare” davanti all’altare della Vergine. È un gesto carico di spiritualità, che richiama la protezione celeste e suggella l’antica promessa. Non è solo folklore: è un atto di fede collettivo che unisce la città, tra suoni di tamburi, profumo d’incenso e un’emozione che attraversa i secoli.

    Dal 2013, è riconosciuta come Patrimonio immateriale dell’Umanità UNESCO.

  • La Cavalcata Sarda (penultima domenica di maggio), festa dell’identità sarda per eccellenza.

    La prima edizione documentata risale al 1711, in onore del re Filippo V di Spagna. Tuttavia, la Cavalcata Sarda come la conosciamo attualmente ha avuto inizio il 20 aprile 1899, in occasione della visita del re Umberto I e della regina Margherita di Savoia a Sassari per l’inaugurazione del monumento a Vittorio Emanuele II in Piazza d’Italia.
    La Cavalcata Sarda è oggi la più grande sfilata in abito tradizionale dell’intera isola. Ma non si tratta solo di una parata folkloristica: è un rituale identitario, un grande atto d’amore per la cultura sarda, capace di mettere in scena l’orgoglio e la fierezza di decine di paesi — ciascuno con i propri colori, simboli e costumi.

    Non è una rievocazione storica, ma una vera celebrazione della Sardegna autentica, che si ripete ogni penultima domenica di maggio, con oltre tremila figuranti, gruppi folk, cavalieri e traccas (i carri decorati a festa). Dopo la sfilata mattutina, nel pomeriggio si accende lo spettacolo equestre: una dimostrazione mozzafiato di abilità, acrobazie e rispetto per la tradizione.


✅ La cucina sassarese: sapori autentici e tradizioni da gustare

La gastronomia di Sassari è un vero e proprio viaggio tra sapori genuini e ricette che raccontano la storia e la cultura locale. Qui, i piatti sono spesso semplici ma ricchi di carattere, valorizzando ingredienti di stagione e prodotti tipici della Sardegna.

Tra i protagonisti indiscussi della tavola troviamo i formaggi, in particolare il pecorino, che accompagna molte preparazioni. La fabadda è un piatto tradizionale che non può mancare: una zuppa densa e avvolgente fatta con fave secche, cavolo, finocchi, cotenna e carne di maiale. Un comfort food perfetto per chi vuole assaporare la cucina rustica sarda.

Lo Zimino

Tra i secondi piatti spiccano le cordula con piselli, una pietanza a base di interiora di agnello, e la trippa al sugo di pomodoro, sempre molto apprezzata. Le chiocciole, o lumache, sono una specialità locale che si trova spesso sulle tavole di Sassari, preparate in diverse pezzature e ricette.

Lo zimino è il piatto tipico per eccellenza: una grigliata di interiora di vitello — diaframma, intestino, cuore e milza — cotte sulla brace, dal sapore intenso e unico. Non mancano nemmeno influenze genovesi, come la fainé, una sorta di farinata di ceci, che è stata “adottata” dalla tradizione locale.

✅ Dolci tipici: un viaggio goloso tra profumi e antiche ricette

La pasticceria sassarese è un trionfo di dolci antichi, ricchi di storia e tradizione. Tra i dolci più amati ci sono i papassini — biscotti morbidi arricchiti con uva passa e spezie — e le tiricche, dolcetti semplici ma dal gusto inconfondibile.

Le seadas, simbolo dolciario della Sardegna, sono perfette per chi vuole unire la dolcezza del miele con la delicatezza del formaggio fresco fritto, creando un equilibrio irresistibile.

A Sassari e dintorni, una vera chicca del Carnevale sono le “frisgiori longhi” o “sas frigjolas” — frittelle lunghe e croccanti, fatte con farina, acqua, zucchero, anice e scorza d’arancia grattugiata. Sono il perfetto connubio tra sapori freschi e antiche tradizioni, da gustare rigorosamente appena fritte.

✅ Dove assaporare queste prelibatezze?

Per vivere al meglio l’esperienza culinaria sassarese, il consiglio è di provare i piatti in agriturismi caratteristici o nei ristoranti del centro storico, dove la cura per la materia prima e il legame con il territorio si sentono in ogni boccone. Non mancano i piccoli bar e le pasticcerie che offrono ottimi vini locali, liquori artigianali e birre del territorio per accompagnare ogni momento della giornata.

✔️ Eventi Enogastronomici

Sassari offre una varietà di eventi enogastronomici che celebrano la sua cucina tradizionale durante tutto l’anno. Ecco alcuni appuntamenti imperdibili:

✅ Weekend dei Gusti – Dicembre
Il “Weekend dei Gusti” è un evento annuale che si svolge a dicembre, solitamente tra il 6 e il 15. Durante questa manifestazione, il centro storico di Sassari si anima con quattro itinerari del gusto che toccano 32 punti di degustazione. I partecipanti possono assaporare piatti tipici come zuppe, lumache, coratella, trippa, fave, melanzane ripiene e fainè, accompagnati da birra e vino.

✅ A fora li brasgeri – Ottobre
“A fora li brasgeri” è un evento che si tiene a ottobre, solitamente il 12, nel centro storico di Sassari. Questa manifestazione offre un viaggio enogastronomico alla riscoperta dei luoghi dimenticati della città, con degustazioni di piatti tipici e visite guidate ai luoghi storici. L’iniziativa è organizzata dall’associazione culturale Eat & Buffas in collaborazione con vari circoli storici locali.

???? Questi eventi rappresentano un’opportunità unica per immergersi nella cultura gastronomica di Sassari e della Sardegna.

✔️ IN CONCLUSIONE

Sassari è una città che sorprende: con le sue radici profonde e il suo volto moderno, offre a ogni visitatore un viaggio unico tra storia, tradizioni e bellezze senza tempo. Che sia per una passeggiata nel centro storico o una visita ai siti archeologici, ogni angolo racconta un frammento prezioso dell’identità sarda.

 


✅ Per approfondimenti

✔️ Bibliografia

  • Cossu, A. (2010). Sassari tra Medioevo e Rinascimento. Edizioni Della Torre.

  • Usai, P. (2018). Le città di Sardegna: storia, arte, cultura. Carocci Editore.

  • Lilliu, G. (1999). Sardegna Nuragica. Edizioni Carlo Delfino.

  • Fois, M. (2014). Le feste religiose in Sardegna: tra devozione e folklore. Edizioni della Sardegna.

  • Pinna, M. (2001). Artigianato e tradizione in Sardegna. Edizioni Il Maestrale.

  • “La Faradda dei Candelieri: Storia, Fede, Tradizione” – Edizioni Carlo Delfino.

  • “La Cavalcata Sarda. Un secolo di identità” – Ed. Delfino.

✔️ Sitologia

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