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Stintino

Stintino, ex villaggio di pescatori, situato nella costa nord-occidentale della Sardegna e affacciato sul golfo dell’Asinara, nasce nel 1885 quando furono sfrattate le 45 famiglie residenti nell’isola dell’Asinara per lo più costituite da pescatori, di origine ligure e ponzese, per far posto alla Colonia Penale Agricola. Infatti, il 25 giugno dello stesso anno il Governo Italiano decise di erigere a Cala Reale il “primo lazzaretto del Regno d’Italia”, una stazione internazionale di quarantena con lo scopo di difendere la vicina Sardegna dalla malattie portate dai naviganti dal bacino del Mediterraneo (specialmente colera e peste) e una Colonia Penale Agricola all’aperto a Cala D’Oliva, quella stessa colonia penale che dal 1970 e fino al 1998, anno della sua chiusura, fu convertita in carcere di massima sicurezza.

I pescatori prima dello sfratto, avvenuto il 15 agosto 1885, ottennero un indennizzo di 750 lire per ogni famiglia, acquisendo un terreno nell’area dell’attuale Stintino per far sorgere il nuovo borgo con il nome iniziale di Cala Savoia. In seguito prese il nome di isthintìnu o sthintìnu, dal termine dialettale sassarese “intestino o budello”, e poi Stintino, grazie al fatto che l’area dove sarebbe sorto il borgo si trovava su una lunga striscia di terra caratterizzata da due profonde insenature, conosciuta come “Isthintini”.

Per permettere che nel nuovo villaggio vigesse una giustizia equa per tutti, le famiglie dei pescatori si costituirono in una associazione denominata “Comunione dei 45” che si occupò di suddividere il terreno equamente, assegnandolo per sorteggio ad ogni famiglia che ricevette un lotto di 400 metri. Su ciascun lotto assegnato sorsero, uguali, anche le abitazioni che ricordavano le vecchie strutture dell’Asinara, costituite da un solo piano e divise in tre vani; dietro ogni casa c’era l’orto per gli ortaggi di uso quotidiano e nel cor­tile, la macina per i cereali. Grazie alla conformazione allungata del territorio, tutte le case furono costruite in posizioni tali da venire incontro all’esigenza principale dei pescatori e cioè, quella di avere il mare sempre in bella vista: bastava aprire la finestra, per rendersi conto dello stato del tempo e del mare.

In passato frazione di Sassari, Stintino è diventato un comune autonomo nel 1988 e dal 2016 fa parte della Rete metropolitana del Nord Sardegna, della provincia di Sassari, insieme ai comuni di: Alghero, Castelsardo, Porto Torres, Sassari, Sennori, Sorso e Valledoria.


COSE DA VEDERE

Quando vi troverete in vacanza a Stintino, non scordate di visitare l’interessante Museo della Tonnara di Stintino – il MUT, riallestito nel 2016 dopo il restauro di un vecchio stabilimento per la lavorazione del pesce, l’edificio Alpi. Il Museo descrive il tradizionale metodo di pesca del tonno, praticato nel Golfo dell’Asinara fino al secolo scorso. Delinea le vite degli uomini che hanno pescato e lavorato il tonno con fatica e ostinazione. Custodisce l’identità di un paese intero, la cui storia è strettamente legata a quella della Tonnara Saline. Sarete guidati in un viaggio multimediale, un percorso audiovisivo e musicale di grande impatto, dove immagini d’epoca scorrono negli schermi, alternandosi a testimonianze cariche di passione. Troverete, inoltre, un esposizione degli attrezzi utilizzati nella tonnara, documentazione varia (diari, vecchi articoli di giornale), degli abiti utilizzati durante la mattanza, le riproduzioni delle barche e della tonnara. Da non perdere.

In prossimità del mare, a qualche chilometro dal paese, si ergono le antiche Tonnare Saline, fonte economica del paese sino a qualche decennio fa ed oggi completamente ristrutturate a scopo turistico.

Se la Nurra è povera di litorali sabbiosi, Stintino ha spiagge magnifiche come quella della Pelosa, ai piedi di Roccauja, considerata tra le più belle della Sardegna e tra quelle d’Europa. L’arenile di sabbia bianchissima è preservato dai venti di maestrale e dalle correnti grazie alla barriera naturale dei faraglioni di Capo Falcone, dall’isola Piana e dall’Asinara. Questa spiaggia e caratterizzata da fondali bassi e l’acqua presenta trasparenze cristalline e colori che passano dal turchese allo smeraldo. A scopo di contenere il fenomeno di erosione del litorale e tutelare l’ambiente, dall’estate del 2020 il Comune di Stintino permette l’accesso alla spiaggia a numero chiuso dal 1° giugno al 30 settembre, tramite una prenotazione on line e il pagamento di un ticket, accedendo ad una App dedicata, e consentendo un numero massimo di accessi giornaliero a 1500 persone.

Altre bellissime spiagge contornano tutta la costa come, Le Saline in località Capo d’orso, Pazzona ed Ezzi Mannu, attrezzata con un ampio parcheggio e i comodi servizi dello stabilimento balneare I Fenicotteri. Incastonata in un paesaggio suggestivo si trova La Pelosetta, che si affaccia sull’isolotto che può essere raggiunto a piedi, con la torre aragonese del 1578, e l’Isola Piana con La Torre della Finanza del XVI secolo. Nella fascia costiera ovest troverete delle magnifiche scogliere e diverse calette rocciose tra cui Coscia di Donna e Cala del Vapore.

D’estate, presso la Piazza dei 45, intitolata alle famiglie che fondarono Stintino, il paese si anima per la manifestazione della Sagra del tonno.

I due porti, Portu Mannu (Piazzale Guardia Costiera) e Portu Minori, sono ben equipaggiati per il turismo nautico. E’ possibile prenotare mini crociere in barca a vela, escursioni e party a tema a bordo di barche d’epoca, oppure la possibilità di praticare pescaturismo.

Importante riserva riproduttiva per l’avifauna è lo stagno di Casaraccio, a 3 chilometri dal centro abitato. 

Stintino è uno dei luoghi ideali per trascorre una vacanza in un piccolo borgo di pescatori tra spiagge dalla sabbia finissima e bianca, un mare con fondali suggestivi e paesaggi di grande effetto. L’ospitalità particolare degli Hotel, dei B&B e case vacanza dotati di comfort e servizi adeguati alle esigenze del turismo moderno e dei suoi agriturismi, luoghi ideali per gustare ottimi piatti della tradizione.

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