Coloro che credono che l’Estate sia il periodo migliore per esplorare la Sardegna non hanno mai avuto il piacere di visitarla in Primavera!
La Primavera rappresenta veramente il periodo ideale per scoprire questa affascinante isola. I giorni si allungano, il clima è piacevole e temperato, e la vegetazione esplode in nuove tonalità, creando l’atmosfera tipica della stagione primaverile.
Se stai programmando un viaggio in Sardegna e ti chiedi cosa offre questo luogo oltre al famoso mare, ecco alcuni motivi validi per visitarla durante la stagione più tranquilla.
1. LE FESTE DEGLI AGRUMI.
Anche se gli agrumi si considerano frutti tipici dell’inverno, in Sardegna il loro consumo continua fino ad aprile e maggio, periodo in cui si tengono le feste più rilevanti. Tra queste, si distingue la festa di Muravera, dove il piccolo paese del Sarrabus accoglie ogni anno migliaia di visitatori provenienti da tutte le parti dell’isola e dall’estero, coinvolgendo artigiani, gruppi folkloristici e chef in attività che comprendono sfilate, mostre, eventi e show-cooking, molti dei quali avvengono nelle tradizionali “cortes” (i cortili interni delle case campidanesi).

2. LE CELEBRAZIONI DELLA SETTIMANA SANTA.
Ogni località ha le sue tradizioni! In Sardegna, la Pasqua riveste un’importanza solenne e magica, più sentita del Natale. Il momento clou è la Settimana Santa, nota come “Sa Chida Santa”, che include una serie di cerimonie legate alla celebrazione liturgica e folkloristica della Passione di Cristo. Durante la Settimana Santa, antiche tradizioni pagane si fondono armoniosamente con il cristianesimo, ereditato dalla Spagna, dando vita a un tripudio di colori, canti e festeggiamenti che variano da un luogo all’altro, custoditi gelosamente dagli sardi da oltre quattrocento anni. Le principali città coinvolte nelle processioni de “Is Misterius” – i preziosi simulacri della Passione – includono Cagliari, Iglesias, Alghero, Castelsardo, Nuoro, Oristano, e altre.

3. LA FESTA DI SANT’ANTIOCO MARTIRE, LA FESTA DI SANT’EFISIO E LA CAVALCATA SARDA.
La Primavera in Sardegna si associa a celebrazioni e devozione popolare, esprimendosi specialmente attraverso tre grandi processioni che richiamano visitatori da tutte le parti dell’isola. Si inizia con la festa di Sant’Antioco nella cittadina omonima del Sulcis, che si svolge il terzo lunedì dopo Pasqua, generalmente tra metà aprile e inizio maggio. Tuttavia, i preparativi iniziano il sabato precedente con la parata de “Is Coccois” – tipici pani sardi – a cui partecipano gruppi folkloristici provenienti da tutta la Sardegna. Questa è probabilmente la festa più antica dell’isola, e Sant’Antioco è forse il santo più venerato da secoli, con le sue reliquie conservate nella basilica a lui dedicata, dove si ricorda il suo arrivo dalla Mauritania e il martirio avvenuto nel II secolo d.C. Dal 1 al 4 maggio si tiene la festa in onore del santo sardo per antonomasia, Sant’Efisio. Ogni anno, a partire dal 1657, la comunità rinnovando il voto fatto nel 1652 al santo guerriero, il quale, secondo la leggenda, liberò l’isola dalla peste. La festa si concentra su una processione sacra che dura quattro giorni, attraversando varie località nella parte sud-occidentale dell’isola, partendo da Cagliari e arrivando a Pula, per poi tornare alla chiesetta dedicata al santo nel quartiere Stampace di Cagliari. La processione copre un itinerario di oltre 65 chilometri, tutto a piedi e con l’ausilio delle “traccas”, tradizionali carri trainati da buoi, decorati con fiori, articoli quotidiani e tessuti pregiati. Gruppi folkloristici in abiti tradizionali provenienti da tutta la Sardegna partecipano, creando un’esplosione di colori e danze accompagnate dal suono delle “launeddas”.

La terza domenica di maggio, a Sassari, si festeggia la Cavalcata Sarda, un evento che rievoca dal 1899 l’omaggio del comune al re d’Italia Umberto I in visita accompagnato dalla regina Margherita di Savoia. Sassari, da quel momento, ospita numerosi gruppi folkloristici da tutta l’isola, che indossano costumi tradizionali e sfilano a cavallo accompagnati da launeddas e tamburi. A differenza della festa di Sant’Efisio, questo evento è di carattere laico.
Un clima gradevole e costi più accessibili. Durante i mesi estivi si possono raggiungere temperature fino a 38 gradi, ma l’aria è rinfrescata dal vento. In primavera, il clima è perfetto per una vacanza all’insegna del relax, con temperature che variano tra 18 e 28 gradi. Gli appassionati del mare possono anche approfittare di belle giornate in acque limpide già in aprile, evitando il sovraffollamento dell’alta stagione. Località famose per il turismo balneare come Villasimius, Costa Rei, Santa Margherita, Chia, Teulada e molte altre in primavera offrono panorami incantevoli, con spiagge di sabbia bianca e acque cristalline, fauna selvatica e paesaggi colorati e fioriti, raramente visibili a luglio e agosto. La minore affluenza si traduce anche in una diminuzione dei prezzi, che in estate tendono a essere molto elevati, mentre in primavera calano significativamente. Ciò riguarda non solo le spese per il trasporto, ma anche le strutture ricettive e i ristoranti. Il risultato finale è un’accoglienza più calda e una vacanza rilassante, lontana dal caos dei mesi estivi.
4. IL CLIMA TEMPERATO E PREZZI PIÙ BASSI.
Se durante il periodo estivo si possono raggiungere temperature di 38 gradi, il tutto mitigato dalla brezza, in Primavera ci sono le condizioni perfette per una fuga all’insegna della tranquillità. Le temperature variano tra i 18 e i 28 gradi, e per chi ama il mare, non è da scartare l’idea di tuffarsi in acque cristalline anche ad aprile, senza l’affollamento tipico dei mesi centrali. Località come Villasimius, Costa Rei, Santa Margherita, Chia, Teulada e molte altre rinomate per il turismo balneare, in Primavera offrono un panorama incantevole: ampie spiagge di sabbia bianca e acque limpide, fauna selvatica e paesaggi vibranti e fioriti che difficilmente si possono ammirare a luglio e agosto. Una minore affluenza si riflette anche sui prezzi che, se in Estate risultano molto elevati, in Primavera scendono considerevolmente. Questo discorso riguarda non solo le spese di trasporto, ma anche quelle per l’ospitalità e la ristorazione. Qual è il risultato? Un’accoglienza più calorosa e una vacanza serena, lontano dal trambusto estivo.

5. LA NATURA IN FIORE.
A partire dalla fine di marzo, la macchia mediterranea emana nuovi aromi e arricchisce i panorami costieri con i meravigliosi colori del mirto, della ginestra, del biancospino e del ginepro. Anche le piante nei campi rivivono con l’arrivo di aprile. I prati fioriscono e si riempiono di verde brillante, punteggiati da margherite, papaveri e tulipani. Se l’inverno è stato particolarmente piovoso, le cascate offrono uno spettacolo mozzafiato e i campi si animano di distintivi acquitrini naturali conosciuti come “paulis”. Scoprire la Sardegna in Primavera significa entrare in contatto con una natura rigogliosa che non è ancora stata seccata dal sole, in grado di sorprendere proprio come le meravigliose spiagge. Significa visitare l’altopiano della Giara e godere di un ecosistema straordinario, dove animali e piante convivono in armonioso equilibrio. Significa esplorare “Sa Spendula”, la famosa cascata di Villacidro celebrata dalle celebri parole di Gabriele D’Annunzio, che trascorse del tempo qui proprio nella Primavera del 1882.

E, naturalmente, per concludere in bellezza, visitare la Sardegna vuol dire scoprire la terra delle fate e dei giganti, che hanno lasciato segni del loro leggendario viaggio: menhir, domus de janas, nuraghi, pozzi sacri e tombe di giganti ti incanteranno e ti sorprenderanno, facendoti capire che qui in Sardegna, la lentezza, il passato e l’ospitalità sono non solo valori, ma vere e proprie necessità.
Buon viaggio!
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Roberta Carboni è una Guida turistica, da oltre 10 anni e Storica dell’arte, vive a Cagliari ed appassionata di Sardegna, che ama così tanto, da tutta la vita, ed è proprio per questo che ha scelto di raccontarla, attraverso tour tematici esclusivi. In questo modo, contribuisce a far conoscere l’isola non soltanto per chi ancora non la conosce, ma anche per gli stessi sardi. I tour si svolgono sia all’interno di Cagliari, quindi nel centro storico e in altre parti della città, che nei dintorni della stessa, spingendosi anche nel sud e centro della Sardegna.
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